Natale del Signore

Santo Natale
Anno B

(Lc 2,1-14)

«Oggi è nato per voi il Salvatore»

“oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore”

            Carissimi,
oggi voglio insieme con l’Evangelista Luca dirvi che  è nato il Salvatore!
            In questa Santa Notte insieme con San Luca voglio proclamare: avete il Salvatore,  in modo particolare per Te fratello, per Te sorella, è venuto al mondo.
            È venuto nel mondo perché tu non rimanessi da solo, mai! Perché tu possa essere sempre abbracciato da Dio, perché tu possa essere nel cuore di Dio.
            C’è un bel modo, nella lettura della Sacra Scrittura che consiste in questo, ogni volta che si incontra il nome di un luogo, di una città, di un paese, possiamo in questo posto immaginare la propria anima, il proprio cuore. Facendo così, oggi quando Luca dice “nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore”, allora dice: nel tuo cuore fratello e sorella è nato il Salvatore. Questa Santa Notte deve continuamente ricordarci questo.
Benedette siano le pagine del Vangelo, grazie alle quali possiamo conoscere una così grande, una così bella  verità!
Con tutto il cuore Vi auguro, nel mezzo della notte ma con la speranza che arriverà l’alba, le Sante Feste. Le Feste che ci aiuteranno a scoprire la vicinanza di Dio Gesù Cristo che è Emmanuele, cioè il Dio con noi, Dio vicino a noi.
Quante volte sperimentiamo questo nella nostra vita!

Sia benedetto Dio che ha preso la dimora tra di noi!  

I Domenica di Natale
Domenica della Sacra Famiglia
Anno B

(Lc 2, 22-40)

«Il bambino cresceva, pieno di sapienza. »

“Quando furono compiuti i giorni della loro purificazione rituale, secondo la legge di Mosè, [Maria e Giuseppe] portarono il bambino [Gesù] a Gerusalemme per presentarlo al Signore”

Dopo aver letto questa frase del Vangelo suggerito per la Domenica della Sacra Famiglia, ho meditato e ho pensato a quelle centinaia di persone che si sono confessate con le lacrime negli occhi, confessando non i propri peccati ma quelli dei loro figli: Il mio figlio ha smesso di frequentare la chiesa; la mia figlia non si confessa più; i miei figli dicono che non sono più credenti; con i miei figli non posso neanche toccare il tema della fede…..non so che cosa sia successo….forse li ho educati male, oppure…???
Penso che trasmettere i valori specialmente della e sulla fede, sia è una delle cose più difficili riguardo l’educazione dei figli da parte dei genitori. Da una parte, il genitore vuole dare loro la libertà della fede e dall’altra parte vorrebbe essere obbediente al giuramento fatto durante la celebrazione del Sacramento del matrimonio.
Da una parte, vorrebbe non far sentire loro che professare la fede, leggere la Sacra Scrittura, frequentare la chiesa, è un’oppressione del tempo dell’infanzia dal quale bisogna liberarsi al più presto, dall’altra parte non trascurare l’educazione religiosa, perché il bambino potesse vedere la testimonianza della vita religiosa dei propri genitori e potesse seguirne la testimonianza. Che non solo, sentisse come è importante la vita religiosa ma anche vedesse questa importanza per i propri genitori.
Certamente questo è un grande dilemma, trovare il modo giusto per trasmettere la fede.
Nel Vangelo di oggi vediamo Maria e Giuseppe che portano il Bambino Gesù al Tempio di Gerusalemme. Quando sarà più grande vedremo come Lo accompagnano durante il pellegrinaggio. Sicuramente Lo hanno portato a pregare nella Sinagoga o a imparare di leggere la Sacra Scrittura a scuola.
Non solo richiedono da Gesù che si impegni nella religione ma anche loro da soli lo fanno. Vogliono far vedere che cosa significa per loro credere in Dio e a Dio!
Purtroppo nei giorni nostri ho incontrato anche alcuni genitori che dicono: io non do l’educazione religiosa ai miei figli. Quando saranno grandi, da soli sceglieranno che cosa vogliono credere.
Questo è l’atteggiamento di negazione della testimonianza cristiana, l’atteggiamento di menefreghismo della fede.
Al contrario invece,  insegnano la madre lingua  ai loro figli e allora perché non lasciano che anche questo possano scegliere da grandi? Perché li costringono a frequentare la scuola e imparare la matematica, la fisica, la geografia? Perché non lasciano a loro la scelta dove vogliono vivere, in quale lingua esprimersi, in quale sistema politico condurre la loro vita?
Insegnano tante cose ai bambini, allora perché non insegnarli anche quelli che sono molto importanti: la nostra relazione con Dio? I nostri valori cristiani che sono e devono restare la nostra identità!
In questa maniera non si toglie al bambino la possibilità per essere cristiano?
Tanti genitori hanno ricevuto la grazia del battesimo, hanno ricevuto la grazia della fede dai loro genitori e hanno negato questa grazia ai propri figli.
Lo so che queste riflessioni sono un po’ tristi nei giorni gioiosi del Natale, ma anche in questi giorni il Vangelo non è ovattato o zuccherato, ma sempre è lo stesso e provocante.

Nonostante tutto Vi auguro che il natale rimanga in Voi!!!

 

Nuovo Anno 2018
Festa della Madre di Dio

Anno B

(Lc 2, 16-21)

«I pastori trovarono Maria e Giuseppe e il bambino.
Dopo otto giorni gli fu messo nome Gesù.
»

“Tutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette loro dai pastori. Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore.”

Nel Vangelo di oggi vediamo, in modo chiaro, come sono diverse le reazioni per lo stesso avvenimento.
Ecco, i pastori si stupiscono e Maria medita.
Anche noi possiamo stupirci delle parole del Vangelo, stupirci di Gesù, ma la domanda più importante è: meditiamo tutto quello che Gesù ci dice?
Stupirci, meravigliarci, questo è troppo poco e anche troppo facile. Bisogna anche custodire e meditare!

Proprio con questa meditazione della Parola di Dio che Vi auguro sulla soglia del Nuovo Anno 2018, di trascorrere, non solo il giorno di oggi, ma ogni giorno  dell’anno, con la Parola di Dio, meditandola!

 

Epifania
Anno B

(Mt 2, 1-12)

«Siamo venuti dall’oriente per adorare il re»

“Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, si prostrarono e lo adorarono”

Molto spesso i Magi sono chiamati i “Sapienti”, i “Pensatori”. E questa è la prova che  erano  uomini che hanno provato a conoscere il mondo, a conoscere la realtà. Erano  uomini che hanno provato a conoscere anche Dio, a capirLo, a scoprirLo. Scrutavano le scritture, le profezie, la natura, per sapere qualcosa su Dio.
Quando hanno saputo qualcosa su Gesù, quel sapere non gli è bastato. Potevano rimanere nelle loro case e scrivere nei libri: “ecco è nato il Salvatore del mondo. Sappiamo questo perché lo abbiamo sentito dire e abbiamo letto notizie su di Lui, abbiamo visto i segni sul cielo che affermano questo”.
Invece, loro non sono rimasti sulle loro poltrone, si sono messi in cammino, perché hanno capito che sapere solo qualcosa su Cristo Gesù, era troppo poco.
Essere credente, professare la religione, credere in qualcosa, questo è troppo poco.
Importante  è invece incontrare Dio, incontrarlo personalmente.
E per questo a loro non è bastato il “sapere” che era nato il Salvatore e neanche  che Gesù era il Messia atteso da tutto il creato. Loro avevano bisogno dell’incontro personale. Volevano personalmente fare a Lui un omaggio, un dono.. Volevano vederLo. Volevano abbracciarLo. Volevano darGli una parte della loro vita: il loro viaggio, la loro fatica, la loro presenza.
Anche per noi, avere le nozioni sulla Sacra Scrittura, sulla Chiesa, conoscere i Comandamenti e i precetti della Chiesa, questo è troppo poco. Abbiamo bisogno della vera relazione con Dio. ma questa relazione si può raggiungere solamente con la presenza, con la vicinanza, con l’apertura del cuore.
Imitiamo questi sapienti Magi nella ricerca di Dio e se  è necessario, andiamo anche ai confini del mondo, ai confini della nostra esistenza, del nostro tempo, della nostra vita, dei nostri sforzi, ai confini delle nostre possibilità, ma cerchiamo di incontrare DIO!!!

La relazione con Dio, l’incontro personale con Dio è l’unica cosa  necessaria della nostra vita!  

 

 

 

 

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